Una cosa che mi fa stare bene è andare nei boschi prima che sorga il sole. Dopo poco gli occhi si orientano in quello che sembrava buio. I sensi si amplificano in quel silenzio indescrivibile. In questi giorni, in cui i cervi sono in amore, quel silenzio è pieno di bramiti. Da ogni direzione, da dietro pochi alberi di distanza o dalla parte opposta della valle, potenti urla di cervi maschi che attirano le femmine o che spaventano eventuali rivali. Errano per giorni tramortiti dalla brama e dalle lotte. Nelle prime ore dell’alba, a una cinquantina di metri intravedo la bella figura di un cervo, sembra camminare seguendo una traccia nell’erba che viene nella mia direzione. Al contrario di quanto avviene di solito, ho visto lui e lui non ha visto me. Indietreggio di un paio di passi e mi metto vicino a dei rami, per mimetizzarmi un po’. Lo perdo di vista per circa un minuto. Resto in silenzio ad attendere, e all’improvviso mi appare con tutta la sua maestosità a pochissima distanza. Ci siamo guardati fissi negli occhi, siamo rimasti così per qualche istante di eternità. Essendo un cervo saggio e maturo che sa che degli umani e meglio non fidarsi (e come dargli torto) ha fatto un balzo indietro ed è sparito nel bosco. Estasi